Cenni storici sulla Prelatura di Pompei
Beatificato il 26 ottobre 1980
da San Giovanni Paolo II
da San Giovanni Paolo II
Bartolo Longo nacque il 10 febbraio 1841 a Latiano (Br). Nel 1863 giunse a Napoli per completare gli studi di giurisprudenza. Attraverso amici e professori si avvicinò al mondo dello spiritismo abbandonando completamente la fede cattolica nella quale era stato educato. Grazie al professor Vincenzo Pepe ed al domenicano padre Alberto Radente, tornò sulla via del bene. La sua conversione fu totale, si dedicò anima e corpo alla religione e alla carità. Grazie alla nobildonna Caterina Volpicelli, canonizzata il 26 aprile 2009, conobbe la Contessa Marianna Farnararo De Fusco, rimasta vedova in giovane età con cinque figli piccoli. Proprio per curare le sue proprietà, giunse nel 1872 in Valle di Pompei. Aggirandosi per le campagne del luogo, sentì salirgli dal cuore il dubbio che ormai da tempo lo tormentava: come avrebbe fatto a salvarsi, a causa delle esperienze poco edificanti della vita passata? Era mezzogiorno e al suono delle campane si accompagnò una voce interiore: «Se propaghi il Rosario, sarai salvo!». Questo lampo della coscienza lo segnò per tutta la vita e lo condusse progressivamente a capire il progetto di Dio su di lui. Rispondendo a quella voce interiore, egli si propose di non allontanarsi da Valle di Pompei, senza aver diffuso il culto alla Vergine. Cominciò col catechizzare i contadini; ristrutturò, poi, la piccola chiesa parrocchiale del Santissimo Salvatore, risalente all’Anno Mille e decise, su consiglio del Vescovo di Nola, Mons. Giuseppe Formisano, di erigere una nuova chiesa, dedicata alla Madonna del Rosario. Il 13 novembre 1875, arrivò a Pompei la prodigiosa immagine della Vergine del Rosario. Da Napoli, prima, e poi, pian piano, da ogni parte del mondo, cominciarono ad arrivare offerte per la costruzione della nuova chiesa, la cui prima pietra fu posta l’8 maggio 1876. Nel 1877 il Longo scrisse e divulgò la pia pratica dei Quindici Sabati, due anni dopo, guarì da una grave malattia grazie alla recita della Novena, da lui composta e della quale ci furono, immediatamente, novecento edizioni, in ventidue lingue. Il 14 ottobre 1883, ventimila pellegrini,riuniti a Pompei, recitarono,per la prima volta la Supplica alla Vergine del Rosario, sgorgata dal cuore di Bartolo Longo, in risposta all’Enciclica Supremi apostolatus officio (1 settembre 1883), con la quale Leone XIII, di fronte ai mali della società, additava come rimedio la recita del Rosario. Nel 1884 fondò il periodico Il Rosario e la Nuova Pompei. Intanto, grazie a lui, intorno al cantiere della nuova chiesa sorgeva una vera e propria città con le case per gli operai, primo esempio di edilizia sociale che preannunciava la Rerum Novarum, il telegrafo, la stazione ferroviaria, un piccolo ospedale, l’Osservatorio meteorologico e quello geodinamico. Nel 1887 fondò l’Orfanotrofio Femminile, la prima delle sue Opere di Carità a favore dei minori. Qualche anno più tardi, nel 1891, il cardinale Raffaele Monaco La Valletta consacrò il nuovo Tempio. Il Santuario di Pompei era conosciuto sempre più e fedeli di ogni specie e di ogni luogo giungevano a chiedere l’intercessione della Vergine per i loro più disparati bisogni materiali e spirituali. All’avvocato Longo si rivolsero anche dei condannati per esortarlo a prendersi cura dei propri figli. Fu in questo periodo che il Beato maturò quella che ancora oggi è considerata la sua intuizione più originale e cioè: non solo credere nella possibilità del recupero dei figli dei carcerati, ma scommettere sul fatto che essi, a loro volta, avrebbero potuto salvare i loro genitori dalla disperazione. Nel 1892 veniva collocata la prima pietra dell’Ospizio per i figli dei carcerati. Dopo appena sei anni gli allievi erano oltre cento. Il primo ragazzo accolto, un calabrese, divenne poi sacerdote. In seguito accolse anche le figlie dei carcerati che affidò alla cura delle Suore Domenicane Figlie del Santo Rosario, da lui fondate nel 1897. Il 5 maggio 1901 fu inaugurata la facciata della Basilica, eretta con il contributo di fedeli di ogni parte del mondo e dedicata alla Pace Universale. Bartolo Longo morì, a ottantacinque anni, il 5 ottobre del 1926. Due anni dopo, grazie all’interessamento di Fratel Adriano di Maria, dei Fratelli delle Scuole Cristiane, che continuò l’opera dell’avvocato, Pompei fu riconosciuta come comune autonomo. L’opera del Longo ha avuto il suo solenne riconoscimento con la beatificazione da parte di Giovanni Paolo II, avvenuta il 26 ottobre 1980.